martedì 10 aprile 2012

Grazie, comandante Shepard!


Ieri ho finito Mass Effect. No, non il terzo episodio, l'immagine non deve distrarvi.
Parlo del primo, esclusiva Xbox360.
Che gioco... affascinante, profondo... e per nulla scontato.
Quasi un anno fa completavo il secondo capitolo su PS3 prestatami da Fabio.
Certo, giocarseli nell'ordine inverso porta a notare di più alcune incertezze del primo, anche se, a parer mio, sono abbastanza diversi da fornire due esperienze differenti.

Lasciando da parte la modalità con cui mi sono goduto una delle saghe più rappresentative di questa generazione di console, non posso fare a meno di fare una riflessione.
Riflessione scaturita nel momento in cui vidi, nel TG5 delle 20:00, uno degli ultimi servizi che mostrava le immagini di una bambina che giocava con un modellino di caccia spaziale in un campo di girasoli. Vedere le immagini di uno dei trailer di Mass Effect 3 (secondo me quello più suggestivo) accompagnato da un commento che parlava del capitano Shepard con l'adeguata padronanza dell'argomento è stato un fulmine a ciel sereno (in senso buono). E quindi ecco subito dopo scorrere altre immagini di altri videogiochi (Assassin's Creed per citarne uno), esaltando questa sempre maggiore affinità con il mondo del cinema, sia come contenuti che come standard qualitativi.



Mass Effect quindi è diventato un simbolo, Shepard l'uomo che ha saputo fare quel passo oltre quella linea che separa il mondo dei videogames a quello del cinema, unendo 2 mondi che di fatto non sono mai stati separati, ma che per qualche motivo qualcosa li ha dovuti tenere lontani. E forse ho capito cosa.

Perchè il comandante Shepard ha potuto godere di questi onori e il buon vecchio Solid Snake è stato sempre ignorato? E dire che la  saga di Metal Gear Solid è stata importante per la precedente generazione di console almeno quando Mass Effect. E perchè di un film interattivo quale Heavy Rain, splendido thriller psicologico, o quel fantastico cammino di redenzione che è Red Dead Redemption, un'avventura in cui gli appassionati del genere non faranno fatica a cogliere delle somiglianze con i western di Sergio Leone, perchè a questi titoli non è stato dato lo stesso spazio?O almeno anche una semplice menzione, come a voler dire "i videogiochi sono cambiati, non sono più per bambini". A dirla tutta, molti sono addirittura vietati ai minori.



Poi ho pensato che a Mass Effect 3 è stato dato uno spazio mediatico molto maggiore, la presenza di doppiatori d'eccezione ha sicuramente attirato maggiormente l'attenzione. Ed ecco che l'uscita di Mass Effect 3 è diventato un evento attesissimo, sia da chi lo compra, ma anche da chi lo vende.
Automaticamente, essendo un terzo capitolo, ha attirato l'attenzione ai primi due.
Quindi, come spesso accade, nel momento in cui una cosa è diventata fonte di profitto, ecco che si accendono i riflettori e acquista importanza. Nessuno ha avuto paura ad accostare Mass Effect a Star Wars o Star Trek, definendolo un nuovo modo di diffondere la fantascienza.

Di tutto questo ovviamente ne sono felice. Il modo potrà essere discutibile, ma è il risultato che conta. Per questo ringrazio Shepard e tutte le persone (quelle vere) che stanno dietro a Mass Effect per aver contribuito a elevare a maturità il videogioco.
Ma io non rigrazio solo loro.
Ringrazio tutte le persone che si fanno il mazzo per creare un videogioco sempre meno degno di questo nome, ma che diventa un'esperienza multimediale e interattiva, nel quale diventiamo personaggi che non potremo mai diventare, esploriamo posti che non avremo mai pensato di visitare, che addirittura facciamo fatica ad immaginare, ma che invece (pensate un po') qualcuno li ha pensati e li ha realizzati per noi. Per il nostro divertimento.

Quando, a bordo della Normandy, visitiamo gli angoli della galassia alla ricerca di chissà cosa, guardiamoci attorno, e pensiamoci.

Grazie, comandante Shepard!

1 commento:

Kardrig ha detto...

Commuovente! Ognuno di noi ogni giorno vorrebbe essere almeno per un secondo qualcun'altro e visitare mondi strabilianti il videogioco è il mezzo che ci da la possibilità di esserlo molto più di un film o di un libro dove siamo costretti solo a seguire la trama. Nel videogioco è tutto sempre più nelle nostre mani.