domenica 1 febbraio 2009
Mostra di Picasso a Roma: impressioni... cubiste!
Ad essere sinceri non si tratta di una notizia cosi fresca, dato che ho visitato la mostra "PICASSO 1917 - 1937: L'Arlecchino dell'Arte" lunedi scorso, ma dopotutto questo è un umile blog, non un quotidiano con l'esigenza della puntualità...
Devo dire che la mostra è molto ben allestita, a cominciare dalla chiarezza con cui sottolinea la poliedricità di questo artista, che negli anni delle opere interessate spaziava dal realismo estremo all'astrattismo. Per me personalmente un utile ripasso del cubismo analitico e cubismo sintetico, l'occasione di ammirare una lunga serie di incisioni dove emerge l'interesse del Maestro per l'arte Neoclassica.
Suggestiva la primissima parte della mostra, una raccolta di documenti e annotazioni che testimoniano il soggiorno italiano, passando tra Roma e Napoli.
Immancabile un momento di riflessione personale: vedere la mostra di Picasso e scoprire (ahimè purtroppo prima non lo sapevo... ed è una mancanza grave, lo ammetto) che sia stato un artista in grado di spaziare tra differenti stili, di essere tanto camaleontico col mondo che lo circonda mi ha fatto capire che non è strettamente necessario trovare il prima possibile una propria strada e percorrerla a fondo fino a far sanguinare il terreno.
A volte provo una certa insofferenza a pensare di non aver trovato la "mia strada" e mi abbatto un po'. Vedere Picasso mi ha per certi versi rilassato, ed anche incoraggiato. Per carità, non intendo assolutamente paragonarmi al genio, ma vedere il suo percorso mi ha certamente fatto bene.
Un artista che ha appreso le tecniche pittoriche e il rigore prospettico, per poi stravolgerlo creando qualcosa di nuovo. E' la mia idea di Arte e di comunicazione visiva.
La mostra rimane aperta fino all'8 febbraio, se siete a Roma nel prossimo week-end ve la consiglio vivamente. Chiudo questo post con una sua celebre frase:
I mediocri imitano, i geni copiano.
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