giovedì 8 settembre 2016

Sparito? Non esattamente...



Mi rendo conto che avevo preso un discreto ritmo nel coltivare il blog, e vederlo fermo da prima dell'estate (anche se ho fatto di peggio) mi fa un po' male.

Più che altro mi faceva male il fatto che qualcuno fosse passato, avrebbe avuto quella fastidiosa sensazione di trovare un cartello "Torno Subito" affisso di fronte la vetrina del negozio da troppo tempo.

"Se stai chiudendo, tanto vale dirlo no?"
Ben detto... ma no, non vi preoccupate, non annuisco per dire che chiudo tutto, ma perchè sono effettivamente daccordo nel fatto che le cose vadano almeno chiarite.

sabato 30 aprile 2016

Recensioni Spicciole: Metal Gear Solid V


Certo... fa un po' ridere associare la parola "spiccolo" a "Metal Gear Solid".

Tra tutti gli argomenti (in ambito videogames), forse quello che meno si presta ad un'analisi sommaria e poco approfondita. Non tanto per la presenza di una fan-base molto esperta ed esigente, ma per la complessità stessa della saga, che sarebbe un delitto liquidarla in poche righe tralasciandone dettagli importantissimi.
Quei dettagli ai quali il buon Hideo Kojima ci ha abituato da tempo.

Anche se ho deciso di categorizzare questo pezzo nelle "Recensioni Spicciole", ma questa non è una recensione.
E' in realtà una lettera d'amore.

Mi risulterebbe infatti impossibile parlarvi di questo gioco e di questo brand nella maniera oggettiva del professionista... professionista che, ho ribadito più volte, non sono.
E non lo trovo nemmeno giusto: d'altronde credo che, come molti di voi, nutro sentimenti e sensazioni molto personali al riguardo.

lunedì 22 febbraio 2016

Recensioni Spicciole F5M: Don't Starve


Non posso farci nulla.
Sono terribilmente attratto dal crafting.

La prima volta che ho visto qualche immagine di Don't Starve, ho pensato che si trattasse di un action con visuale "a volo d'uccello", sullo stile di Diablo, per capirci.
Mi sviava forse quella grafica tanto particolare che non ho ritrovato in altri grandi esponenti del crafting.
Due su tutti, Minecraft e Terraria.

Raccogliendo informazioni, ho scoperto che si tratta invece di un videogioco che condivide molto con i titoli citati: ritroviamo infatti una profonda componente basata sul raccogliere le risorse e trasformarle, e il classico sopraggiungere della notte che ci mette in pericolo da bestie feroci.
Ma poi, Dont't Starve sembra distaccarsi un po'.

Quando finalmente è approdato su PS3 e si è presentata l'occasione di prenderlo in sconto (non me ne vogliate, ma non ero sicuro che potesse piacermi), l'ho preso al volo ed ho deciso di provarlo velocemente per darvi qualche primissima impressione.

giovedì 11 febbraio 2016

Recensioni Spicciole Netflix DOC: Fed Up


L'obesità infantile è un bel problema.
Ma se dalle nostre parti, in Europa, è considerato uno stato piuttosto risolvibile e poco diffuso, ci sono paesi in cui purtroppo l'obesità è diventata una vera e propria piaga.
Forse avete capito di che Paese sto parlando... gli Stati Uniti d'America.

Un bambino obeso già in età adolescenziale, oltre a subire il disagio psicologico dovuto al suo aspetto, rischia di avere già in giovanissima età malattie come il diabete, problemi cardiaci e respiratori.

Ma come si è arrivati a questo punto?
FED UP di Stephanie Soechtig è un documentario che analizza il fenomeno ripercorrendo la storia del rapporto tra gli americani e l'alimentazione, e focalizzandosi su uno degli aspetti più pericolosi dell'industria del cibo: lo zucchero.

lunedì 1 febbraio 2016

5 consigli per nabbi del multiplayer online

Se stai leggendo questa pagina, probabilmente sei uno di quei giocatori definiti "casualoni".
Oltre a irritarti considerevolmente essere etichettato, come se giocare un po' di tutto possa essere motivo di categorizzazione, sei uno di quelli che non mette al primo posto la parte "competitiva" in un videogioco, però a volte quella partitella online ti va di farla.

E quante volte ti sei trovato a prendere botte a destra e a sinistra, a non riuscire fare un metro nella mappa che già ti piovono scariche di proiettili da ogni dove? E pure se riesci a spostarti un po', arriva un colpo da un cecchino appostato da chilometri di distanza?

Lasciati dire, caro amico, che ti capisco.

Chi ti parla è un nabbo, (o newbie, con tutte le distorsioni dispregiative noob, nub, ecc. tipiche del gergo internettiano), uno di quei giocatori che se entra in partita non brilla particolarmente, un po' perchè non ho doti particolari di shooting, un po' perchè non mi interessa averne.
Ma trovo molto stimolante confrontarmi contro giocatori umani.

Mi sono trovato molte volte nella condizione di rinunciare ad un'intera componente di un gioco solo perchè non mi sono trovato all'altezza dei miei avversari, e ti confesso per un po' di tempo questa cosa è stata frustrante.
E oggi che sulla componente online di un titolo si regge gran parte della longevità questa cosa ha cominciato a pesarmi. Mi sembrava quasi di non goderne appieno.

Tuttavia ho deciso di non demordere, e per quanto ci siano ancora delle cose che ancora mi sono proibita (picchiaduro e giochi di calcio), sono riuscito a trovare un mio personale equilibrio tra divertimento e soddisfazione con gli shooter, in particolare con Destiny.

Ho deciso quindi di stilare una serie 5 consigli che puoi seguire se ti piace giocare agli shooter online ma trovi frustrante non riuscire a goderti le partite, come è giusto che sia.

NB: il gioco su cui mi sono basato è Destiny, ma ho provato a lungo anche Ghost Recon Future Soldier e Uncharted 3, ma credo che questi consigli vadano bene anche per questi titoli.

giovedì 28 gennaio 2016

Recensioni Spicciole Netflix DOC: Love Me


E' giusto cercare l'amore su internet?

Il tema delle relazioni telematiche è ormai un fenomeno diffuso.
Non è ancora del tutto accettato, non sono poche le persone guardare di traverso le persone chi cerca la propria metà attraverso internet, additandole come sfigati o persone poco serie in cerca solo di sesso (come se chi andasse in discoteca fosse invece mosso da nobili intenzioni).

Purtroppo esistono delle persone che per molteplici fattori rimangono da sole, ma sentono il bisogno di avere qualcuno accanto. Non sono semplici "sfigati" come qualche mente ottusa e sempliciotta potrebbe pensare.
Sono persone timide, oppure dei gran lavoratori che non hanno tempo per conoscere gente nuova, o ancora vivono in posti con pochissima popolazione femminile.
Altre volte hanno semplicemente avuto poca fortuna nella loro vita, le loro precedenti relazioni si sono concluse e si trovano non più giovanissimi con quel senso di vuoto colmabile solo dalla costruzione di una famiglia.

Diretto da Jonathon Narducci, il documentario Love Me ci racconta le esperienze di alcuni uomini americani del 2014, persone molto diverse tra di loro per stile di vita e trascorsi precedenti, che decidono di cercare una compagna in uno dei luoghi più "ambiti", reso oggetto di scherno per via di troppi luoghi comuni.
L'Ucraina.

domenica 24 gennaio 2016

Recensioni Spicciole Netflix DOC: Web Junkie


Oggi inauguro una nuova "rubrica".
Sto apprezzando molto la presenza di documentari su Netflix ed pensato di raccontarvi quelli che vedo, perchè sono tutti molto interessanti, ma potrebbero venir snobbati per una certa lentezza di narrazione.
In questo modo, potete farvi un'idea del contenuto ed essere più invogliati alla visione.

Inizio parlandovi di Web Junkie, film-documentario del 2013 diretto da Hilla Medalia e Shosh Shlam.

Il governo cinese è il primo al mondo ad aver ufficialmente dichiarato la dipendenza da internet come una vera malattia, ed ha questo scopo ha introdotto terapie per correggere queste persone.

Entriamo con le telecamere all'interno di una struttura collocata nella periferia di Pechino, un'ospedale militare in cui vengono portati i ragazzi... in tutti i sensi, visto che molti di loro vengono persino prelevati dai loro letti, con la complicità dei genitori.